martedì 23 ottobre 2007

Si fa quel che si può

Forse sarà perchè ormai il traffico a Roma è aumentato sproporzionatamente, forse sarà perchè ormai qui è emigrata tanta ma tanta gente e la situazione è sfuggita dal controllo, forse sarà perchè tante persone sono state costrette ad acquistare una macchina seppure piccola per spostarsi perchè i mezzi non funzionano poi così tanto bene, forse sarà perchè devi fare tanta strada perchè sei andato ad abitare fuori mano perchè "al centro della periferia" le case costano troppo... fatto sta che questo sta succedendo, in questi giorni, in questi mesi.. da qualche anno nella mia vita, anche se nell'ultimo periodo ci sto pensando di più. Il punto è che dopo 3 anni che lavori e vivi da sola ci pensi un attimo al tuo futuro e se poi ci pensi meglio capisci che è ancora una cosa molto lontana. Forse per questo mi sono sentita molto coinvolta alla manifestazione di sabato scorso 20 ottobre contro il precariato. Io non ho un lavoro precario, anzi in realtà sono una delle poche ragazze del sud della mia età assunte con un vero contratto a tempo indeterminato, ma quello che ho di precario è tutta la mia vita.
Si vive come macchine, si va avanti senza obbiettivi, sembra ogni minuto, senza poter decidere del tuo futuro, ogni minuto che passa ti rendi conto che sei solo una piccola pedina in un sistema che funziona soltanto per far guadagnare gli altri a spese tue, e tu non ci puoi fare niente per uscirne, perchè non ne hai la possibilità.
C'è qualcuno del mio paese, che magari studia ancora a spese di mamma e papà, che crede che la mia sia una vita senza sacrifici, perchè certo, ai loro occhi, io ho tutto quello che loro vorrebbero avere in questo momento. Non è esattamente così, certo.. tutto questo che ho è bellissimo, ma ti ritrovi ogni giorno da 25 enne a dover combattere con delle vere responsabilità, e la realtà di questa società che non ti permette di vivere serenamente gli anni più belli della tua vita.
Ma si fa quel che si può..

2 commenti:

Pomodorina ha detto...

Hai perfettamente ragione,
la precarietà non è solo nel lavoro, ma nel modo in cui vede la propria vita. Se non riesci a vedere oltre il tuo futuro, o meglio, a vedere un futuro stabile, in qualsiasi ambito, allora sei precario...
io mi sento precaria, in molti aspetti della mia vita!
ma vabbè, un giorno ne usciremo :):)

rossana ha detto...

ehi ..essì si fa quel che si può. Io a giugno finisco tutto il mio ciclo di studi..e non ho la più pallida idea di cosa accada dopo, ho un mio obiettivo di dove andare , cosa fare, ma non è facile. Per ora l'ambiente offre solo lavoretti un pò di qua un pò do là e li sto facendo tutti, anche orari assurdi o.O ma appunto non voglio pesare del tutto suoi miei..speriamo bene x dopo =)